Bologna - REFERENDUM. SUMMIT ASSEMBLEE CGIL, PRONTI 307 COMITATI AZIENDALI (04.03.25)

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Bologna - REFERENDUM. SUMMIT ASSEMBLEE CGIL, PRONTI 307 COMITATI AZIENDALI
Bologna, 4 mar. - La Cgil è pronta a dare vita già da domani a 307 comitati referendari in altrettante aziende bolognesi. E' solo l''avanguardia' della mobilitazione del sindacato a sostegno dell'affluenza al voto per raggiungere il quorum sui quattro referendum promossi dal sindacato in materia di lavoro e sulla consultazione sulla cittadinanza. "Oggi è l'assemblea delle assemblee, cioè la riunione congiunta di tutte le assemblee generali delle 12 categorie della Cgil, convocata congiuntamente all'assemblea della Camera del lavoro. Chiude una discussione questa assemblea, iniziata al Paladozza il 12 e il 13 febbraio, passata dall'assemblea regionale che si è incrociata con le discussioni nelle zone, nel territorio, con la nostra contrattazione sociale e che lancia da domani l'impegno in tutte le aziende a costituire i comitati aziendali", spiega il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, a margine dell'evento in corso al Parco Nord. "Noi vogliamo costituire un comitato aziendale per i cinque referendum in ogni azienda in cui la Cgil è presente e dove sono occupati almeno 50 addetti e in tutte le aziende dove la Cgil ha almeno un delegato rsu e rsa. E poi costituiremo i comitati in tutti i comuni dell'area metropolitana e in tutti e sei i quartieri di Bologna. Noi corriamo in questa campagna referendaria per aggiungere il quorum", assicura Bulgarelli. "Abbiamo visto che a Bologna c'è il clima giusto per aggiungere il quorum. L'abbiamo visto perché non c'eravamo solo noi, non c'erano solo i tanti nostri delegati, c'erano 36 associazioni, tantissimi sindaci, la politica e poi le forze progressiste di sinistra. Quindi io penso che questa territorio, questa città abbiano i numeri" per superare il 50%, prevede Bulgarelli. "Il merito dei cinque quesiti farà la differenza perché questo Paese dovrà scegliere da che parte stare. Ognuno di noi dovrà scegliere da quale parte stare, dalla parte della libertà o dell'arbitrio, dei diritti o dello sfruttamento", conclude il sindacalista.(04.03.25)

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