PAZZI E DAZI

6 months ago
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Trasmissione del 31 marzo 2025

"In che cosa consista esattamente il kit di sopravvivenza per le prime 72 ore di emergenza che i cittadini europei dovrebbero approntare nelle proprie case, ma un'idea concreta l'ha data la stessa commissaria Lahbib pubblicando via social un video esplicativo (dal montaggio vivace, in stile TikTok per intedersi) ed elencando le cose da portare con sé nella borsa o nello zaino: occhiali da vista, documenti in una busta impermeabile, una torcia, fiammiferi o un accendino, una bottiglia d'acqua, un coltellino svizzero a 18 funzioni (impossibile hanno fatto notare in molti, per chi non è commissario almeno, da far passare ai controlli di sicurezza delle istituzioni Ue a Bruxelles), farmaci, cibo e soldi contanti, un caricatore e una power bank, carte da gioco («perché un po' di distrazione non fa male a nessuno») e persino una piccola radio.
La commissaria, con le unghie curatissime e in tailleur, seduta su una poltrona di pelle in una stanza elegante, fa battute e si diverte: «Gli occhiali da vista? Importanti per vedere cosa sta succedendo... o per non vederlo». «Un telefonino morto? - dice agitando nell'aria la power bank -. Equivale a una brutta fine!». Ancora: «Soldi cash, mi raccomando: il contante è sovrano in una crisi, le carte di credito invece potrebbero diventare pezzi di plastica».
Insomma, un'iniziativa “pop” nelle intenzioni (per dirla con un eufemismo), ma decisamente troppo leggera rispetto alla consistenza dell'argomento affrontato e che rende plasticamente immediato quanto certa politica di palazzo sia lontana dalla realtà. In questo caso la tragica realtà di chi in questo momento sta sperimentando per davvero il dramma di una guerra e di un'emergenza, nel cuore dell'Europa, o in passato abbia vissuto quello di un'alluvione, di un terremoto.

Non è finita. Alla domanda di una giornalista su che cosa intendesse per “necessità di fare scorte in casa” e se le due le avessero effettivamente preparate, la conferenza stampa ha preso una piega quasi grottesca. Minzatu ha infatti ammesso di non essere personalmente preparata alle emergenze: «La mia famiglia vive in macchina e in aereo - ha detto -, non dormo più di due notti nello stesso posto. Quindi non sono preparata. È una buona domanda ed è di questo che dobbiamo parlare ai cittadini, di quanto sia importante essere preparati».
La parola a questo punto è passata a Lahbib: «Ho buone notizie per te, Roxana - ha detto - io ho un'ottima strategia di stoccaggio e a casa ho tutto il necessario per te. Ho quel che serve per preparare una pasta alla puttanesca (le parole sono state pronunciate in italiano): pasta, pomodori, capperi, olive... Una grande ricetta!». «Seriamente - ha detto poi - spetta agli Stati membri definire, sulla base delle posizioni geografiche e geostrategiche anche, che cosa bisogna avere nel kit con le scorte». A ognuno il suo piatto tipico, insomma. Se solo si trattasse di un gioco.
Da sapere
Venendo al concreto dell'iniziativa: le strategie Ue verranno sviluppate con Linee guida ai Paesi da qui al 2027 in 63 punti. Indicazioni sui kit per le prime 72 ore di crisi arriveranno nel 2026, quando nell'ambito della cooperazione civile-militare si prevedono linee guida su esercitazioni Ue o con anche la Nato. Per la resilienza delle funzioni vitali della società si guarderà a rivedere il meccanismo di protezione civile, a una strategia di stoccaggio Ue o a contromisure mediche (già nel 2025), ma anche a «istituire uno scudo spaziale europeo per difendere meglio l'Ue e gli interessi di sicurezza dei suoi Stati membri (2027)».
Vari Stati Ue hanno già linee guida di emergenza. In Francia il kit prevede cibo, acqua, medicine, una radio portatile, una torcia elettrica, batterie di riserva, caricabatterie, denaro contante, copie di documenti importanti tra cui prescrizioni mediche, chiavi di riserva, vestiti caldi e utensili di base come coltelli multiuso. I piani di Svezia, Norvegia e Finlandia affrontano anche rischio bellici includendo compresse con ioduro di potassio per incidenti o attacchi nucleari. Nel vademecum della Svezia si parla anche «di avere buoni rapporti con i vicini perché potreste averne bisogno in caso di emergenza» ha sottolineato Lahbib."
(Da Avvenire, 26.03.25, V. Daloisio)

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