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FUNERALI PER LA PACE?
Trasmissione del 28 aprile 2025
“Penso di aver raggiunto un accordo con la Russia. Dobbiamo raggiungere un accordo con Zelensky … ma finora è stato più difficile”.
Con queste parole il presidente statunitense Donald Trump ha sintetizzato nella tarda serata di ieri (ora europea) la situazione al termine di una giornata convulsa caratterizzata dal rinvio degli incontri previsti a Londra per la pace in Ucraina a livello di ministri degli Esteri a causa delle profonde divergenze tra l’Ucraina e gli alleati occidentali circa il piano di pace proposto dagli Stati Uniti.
Decisione assunta, secondo il New York Times, in seguito alle dichiarazioni del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che aveva chiarito che Kiev “non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea” da parte dei russi.
Nei giorni scorsi Rubio aveva dichiarato che gli Stati Uniti erano pronti ad abbandonare i negoziati se non ci fossero stati progressi tangibili verso una soluzione della crisi. Dopo il forfait di Rubio anche i ministri degli Esteri di Francia e Germania hanno annullato il viaggio a Londra.
Per il governo britannico “spetta all’Ucraina decidere il suo futuro. Non ci allontaneremo mai dall’Ucraina” ha detto ai giornalisti un portavoce del primo ministro britannico Keir Starmer. “Oggi si terranno importanti incontri tecnici con funzionari europei, statunitensi e ucraini su come fermare i combattimenti e porre fine all’invasione illegale di Putin”, ha proseguito il portavoce, confermando che il Regno Unito rimane “assolutamente impegnato a garantire una pace giusta e duratura”.
Il ruolo di Londra nel supporto militare all’Ucraina è sempre stato più ampio di quanto potesse apparire ma ora sembra aver raggiunto il suo apice proprio nel sostegno a Kiev con l’obiettivo di far fallire i negoziati promossi da Trump.
Da quanto è emerso da alcune fonti ucraine non solo la protezione di Zelensky ma dell’intera area urbana circostante la Presidenza, i palazzi governativi e le sedi di alcuni organismi internazionali a Kiev sarebbe gestita da un migliaio di contractors della private military company (PMC) Group 4 Securitas (G4S), considerata una sussidiaria dello Special Air Service britannico a SAS britannica.
Il piano di Trump includerebbe il riconoscimento da parte di Kiev della Crimea come parte della Russia e il riconoscimento non ufficiale del controllo russo su quasi tutte le aree occupate dall’invasione del 2022. Si tratterebbe quindi di un riconoscimento “de jure” del controllo russo sulla penisola annessa nel 2014 e di un riconoscimento “de facto” delle aree occupate dai russi nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia.
L’accordo prevederebbe la rinuncia di Kiev ad entrare nella NATO e la garanzia in proposito degli Stati Uniti pur restando possibile l’ingresso nell’Unione Europea. Secondo Axios, gli Stati Uniti stanno offrendo agli ucraini una “solida garanzia di sicurezza” che coinvolge un “gruppo ad hoc di paesi europei e potenzialmente non europei”, senza però specificare come funzionerà, mentre Kiev sta cercando il coinvolgimento militare americano per dare maggiore peso a questo impegno.
Secondo l giornale on line Axios, gli Usa hanno presentato la proposta a Kiev come “l’offerta finale” del presidente Usa Donald Trump ma Zelensky ha sempre escluso di accettare l’occupazione russa della Crimea e delle regioni Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Donald Trump sul social Truth ha attaccato Zelensky ieri nel tardo pomeriggio (in Europa): “La situazione per l’Ucraina è terribile, lui può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”. Per Trump “siamo molto vicini ad un accordo ma l’uomo che non ha carte da giocare dove ora finalmente darsi una mossa“.
Al di là delle richieste, delle pretese e delle condizioni poste dai contendenti, sul piano concreto è evidente che Zelensky può respingere la proposta di Trump solo grazie al sostegno espresso dalla UE e da alcune nazioni europee. Sostegno che però sul piano militare non è e non sarà in grado di assicurare a Kiev né truppe né armi, munizioni e supporto strategico (incluso quello satellitare) sufficienti a rovesciare le sorti del conflitto.
Non ci sono elementi che indichino una possibilità che le forze ucraine riconquistino i territori perduti mentre anche lungo le posizioni attuali perdono terreno ogni giorno sotto il peso degli attacchi russi che a maggio si faranno con ogni probabilità ancora più intensi.
Anche la situazione del “fronte interno” ucraino continua a peggiorare. Dopo i fatti di Sumy molti canali Telegram parlano ormai apertamente dello schieramento di truppe ucraine nei centri abitati per provocare deliberatamente vittime civili da utilizzare sul piano propagandistico per accusare i russi di crimini di guerra e alimentare l’indignazione dell’Occidente."
(Da: Analisi Difesa, G. Gaiani, 24.04.2025)
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