🇮🇱 I SETTE GENERI SESSUALI DEL TALMUD

🇮🇱 I SETTE GENERI SESSUALI DEL TALMUD
In questo video presentiamo i sette generi del Talmud, utilizzando personaggi de Il Trono di Spade come rappresentazioni simboliche per rendere più chiari concetti complessi. Non è un’analisi storica, ma un espediente narrativo: un linguaggio per facilitare la comprensione. L’uso della serie serve solo ed esclusivamente a fini didattici e divulgativi.
Ci raccontano che oggi chiunque può “sentirsi” uomo, donna o qualsiasi altra cosa. Ma la realtà non è questa.
I generi sessuali sono attributi fisici, biologici, e talvolta anomalie o sfide che la natura pone. Non ci si sveglia la mattina e si cambia identità come un vestito.
Eppure la propaganda LGBT spinge proprio questo: la moltiplicazione infinita di etichette. Non libertà, ma frammentazione sociale.
Ma attenzione: questa ideologia non nasce oggi.
Nel Talmud, duemila anni fa, troviamo già sette generi codificati:
Zachar: maschio, “spada appuntita”.
Nekevah: femmina, “cavità”.
Androgynos: chi ha caratteri di entrambi i sessi (149 citazioni nel Talmud).
Tumtum: chi ha caratteri nascosti o non definiti (181 citazioni).
Aylonit: femmina che sviluppa tratti maschili ed è sterile (80 citazioni).
Saris hamah: eunuco naturale.
Saris adam: eunuco artificiale (castrato) – 156 citazioni totali di “saris”.
Queste categorie non servivano a “celebrare la diversità”, ma a controllarla: decidere chi poteva sposarsi, ereditare, entrare nel Tempio. Un sistema di potere che classificava persino le eccezioni.

E oggi?
Ursula von der Leyen lo dice chiaramente: “i valori dell’Europa si fondano sul Talmud”. E non è un caso che l’UE porti avanti la stessa logica: trasformare anomalie fisiche reali in costruzioni ideologiche, imponendo un’agenda che non libera, ma divide e normalizza l’eccezione.
Non parliamo di “diritti”: parliamo di ingegneria sociale.
Dal Talmud all’Europa, dal potere religioso a quello politico, lo schema è lo stesso: creare etichette, moltiplicare i generi, frammentare l’identità e poi gestirla dall’alto.
Ricordiamolo: non è vero che ognuno è libero di essere ciò che vuole.
È vero che qualcuno vuole convincere i giovani di esserlo, per avere ancora più controllo.

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